Il fungo dell'esca
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Copyright © 1999-2012 Zdenka Trojànkovà |
Al
di là di questo fatto, il Fomes
fomentarius è sempre stato utilizzato fin dai tempi remoti per più
applicazioni nella vita di tutti i giorni.
Già
Oetzi,
la mummia del Similaun, se lo portava con sé per accendervi il fuoco! Il reperto
trovato nella sua sacca ha circa 5300 anni!!!!
La
conformazione cellulare di questa Poliporacea a crescita pluriennale è a nido
d'ape (Poliporacea: con imenio a più
pori) e ogni anno gli strati di pori si accumulano e si sovrappongono,
rendendo questa struttura perfetta per l’accensione del fuoco.
La
sua massa è costituita in larga parte da prodotti della degradazione di lignina
e cellulosa, per cui, una volta essiccata e debitamente trattata, ha un’elevata
capacità di innescare il fuoco.
Fomes
fomentarius è detto,
proprio per questo, anche il fungo dell’esca: messo vicino alle scintille di
una pietra focaia, l’uomo preistorico vi accendeva il fuoco.
Cresce e vive da saprofita e parassita
attaccando gli alberi (pioppi, querce, ontani, faggi) in corrispondenza di
“ferite” e diffondendo il micelio nella parte più interna del fusto. Dopo la
morte della pianta, rimane attivo, continuando per molti anni la propria
crescita e producendo spore.

Oltre che per l’innesco del fuoco, le
caratteristiche di questo fungo sono state sfruttate in passato per l’elevato
potere assorbente
(effetto carta da cucina). Ancora oggi si impiega, per esempio come accessorio
per la pesca a mosca con l’appellativo di “amadou” (derivazione di Amadouvier, nome volgare in francese del
Fomes). Serve, in particolare, per asciugare le “mosche” artificiali.
Tra
i tanti utilizzi dell’amadou nel tempo, va segnalato il suo uso anche nella farmacopea come emostatico.
Per
chi volesse approfondire, qui potrà trovare un’interessante ricerca sull’uso di
questo fungo nel passato: (clicca qui)
Stefano Balestreri
Cita
questa pagina:
Balestreri,
S. (2012. Gennaio).Fomes fomentarius. Estratto da AppuntidiMicologia ©
http://appuntidimicologia.blogspot.com/2012/01/fomes-fomentarius.html
Splendide immagini, attraente e curioso il commento.
RispondiEliminaLucio
Lucio?! Se sei il Lucio di Mariano Comense, ebbene, oggi 23/gennaio il post è dedicato al tuo mondo...! Pochi come te conoscono i funghi lignicoli che non sono i chiodini (lignicoli anche loro ma più adatti ad arti culinarie...) Qui si entra in una delle tante "ramificazioni" della passione micologica, settore per pochi eletti.
RispondiEliminaIo mi sono appassionato da poco tempo. Chi sa mai che altri vengano contagiati!
In ogni caso cordiali saluti, Dante
Lucio:
RispondiEliminaGrazie, mi fa molto piacere il tuo "attraente e curioso il commento"
Detto da un esperto di " aphyllophorales" come te!!!
Effettivamente il post è interessante e sopratutto ci fa vedere dei funghi non "rinomati" dai più, sotto un'ottica diversa... e quanto ancora c'è da scoprire!!!
grazie
Danteroc:
Anche a questi funghi ti stai appassionando?
Sono senza parole...a cosa dovrò pensare per i prossimi post?
:-)))
ciao monello!
stefano
...Aphyllophorales... evviva!!! so cosa vuol dire!
RispondiEliminaSemplicemente "miceti senza lamelle" !
...Miceti... evviva!!! so cosa vuol dire!
Semplicemente "carpofori con imenio non lamellato" !
...Carpofori... evviva!!! so cosa vuol dire!
Semplicemente "funghi non agaricales (con imenio lamellato)" !
... ma imenio cosa vuol dire? E' quello che chiedevo alla mia mamma quando avevo nove anni e che lei non voleva dirmi ??!!!
Dovrò andare ad un corso di micologia...
Ciao, Dante
Bellissimo commento! Sto ridendo... Grazie Dante!
EliminaDante:
RispondiElimina...neofita... evviva!!! so cosa vuol dire!
;-)) ;-))
ciao
stefano