Questa
poliporacea, dal portamento a mensola, reniforme, è visibile nei nostri boschi
durante tutto l’anno. Con il suo sviluppo sovrapposto tende a formare
composizioni “pseudofloreali” multicolori veramente belle. Come è facilmente
intuibile, versicolor si riferisce
alla notevole variabilità delle colorazioni nei diversi individui.
Si
sviluppa principalmente su tronchi e rami vivi o morti di latifoglie. È un
fungo sessile (assenza di gambo), di
consistenza coriacea, con uno spessore che difficilmente raggiunge i 6-7 mm in prossimità
dell’attacco al tronco.
Emana
un leggero odore di legno e muschio. L’imenio è a pori bianco-giallastri,
formati da tubuli molto brevi.

In
Oriente viene utilizzato da sempre contro i problemi polmonari e come tonificante
per il corpo e lo spirito.
A
noi, semplici appassionati di micologia, questi misteriosi abitanti dei boschi
regalano sempre pennellate di colore, anche in questo periodo in cui la natura
ancora riposa.
Stefano Balestreri
Cita
questa pagina:
Balestreri,
S. (2012.Febbraio).Trametes versicolor. Estratto da AppuntidiMicologia ©
http://appuntidimicologia.blogspot.com/2012/02/trametes-versicolor.html
Pensavo di aver dato a mio figlio la risposta esatta dicendogli Polyporus Adustus, come casualmente avevo trovato su internet.
RispondiEliminaOra so con le vostre foto e descrizioni che è un Trametes Versicolor.
Grazie, Roberto di Pavia
Roberto:
RispondiEliminaAttualmente Polyporus adustus è Bjerkandera adusta. La differenza non subito evidente tra T. versicolor e B. adusta risiede nella colorazione dell'imenio, in adusta è grigio nerastra a maturazione.
In B.adusta la superficie risulta più pubescente/irsuta.
Non vado oltre, qui ci vorrebbe un intervento dell'amico Lucio esperto in Aphyllophorales.
Magari interviene ;-)))
Grazie
stefano balestreri
Come al solito anche l'articolo sulla Trametes versìcolor lo trovo chiaro, esauriente e ben fatto!! Anzi, con gli interessanti dati sulle scoperte farmacologiche, che giustamente vanno segnalati, acquista maggior valore.
RispondiEliminaLa Bjerkandera adusta ("àdustus" significa bruciato) mi sembra molto diversa e la differenza indicata da Stefano è senzaltro la più evidente, cioè la colorazione dell'imenio grigio nerastra a maturazione.
La superficie sterile (sopra il cappello) è biancastro-isabella senza altri colori, tranne il bordo che annerisce anch'esso invecchiando. Inoltre non ha le caratteristiche zonature sericee (setate), brillanti, cangianti e liscie della Trametes versìcolor.
Caro Stefano ti ringrazio ma sei troppo generoso, sono solo un buon osservatore e non un'esperto (che è ben altra cosa!!)
ciao lucio
Lucio:
RispondiEliminaBhè, allora posso dirti osservatore esperto?
grazie per il contributo.
Ciao
stefano
Io mi perdo....!!!!
RispondiEliminaCi vorrebbe un vocabolario specializzato in termini micologici!
Ciao, Roberto di Pavia
Ma quanti colori ha lo stesso tipo di fungho?
RispondiEliminaMa ne nascono anche a pois/arlecchino? (puà/arlecchino)?
Se ci sono, mettete qualche loro foto curiosa o ditemi il nome.
Qualche foto bella come le vostre magari la trovo con una ricerca sul P.C.
Caterina
*Roberto:
RispondiEliminaNe puoi trovare diversi sul web.
Si sta lavorando su questo blog per inserirne uno per i termini citati nei post.
Ciao
*Caterina:
Lo stesso "tipo" di fungo, se intendi la stessa specie, può avere diverse tonalità (Es. Russule).
Se per pois intendi le verruche ce ne sono diversi nel genere Amanita (muscaria, pantherina, spissa, solitaria, ecc) ed anche in Lepiota e Macrolepiota.
Arrivederci
Stefano Balestreri