esculentus, tenacellus e stephanocystis
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Strobilurus esculentus |
Innanzitutto bisogna avere la fortuna di vederli, poi, una volta messi a fuoco, ci vorrà pazienza e precisione chirurgica nel raccoglierli.
E sì, perché se si trovano, e se si è sicuri che sono strobilurus, val la pena di raccogliere esclusivamente i cappellini; i gambi sono tenaci e vanno scartati, così a casa è tutta fatica risparmiata.
Per raccogliere a colpo sicuro l’esculentus dovremo frequentare i boschi di abete rosso (Abies picea); se dovessimo trovarci in prossimità di pino (Pinus silvestris), facciamo comunque attenzione, perché Strobilurus tenacellus vive e vegeta lì, insieme a Strobilurus stephanocystis che è macroscopicamente uguale, ma differisce microscopicamente per la forma diversa dei cistidi (cellule su cui si sviluppano le spore).
Il genere Strobilurus deve il nome allo specifico habitat, lo strobilo, ovvero il cono, la pigna di pini ed abeti, interrati o non, dove questi funghi hanno crescita gregaria.
Già al primo disgelo, nelle zone assolate sotto questi alberi, è possibile assaporare l’inizio della primavera raccogliendo questi funghetti.
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Strobilurus tenacellus |
I cappellini, di colore variabile dal bruno, all’ocra al fulvo nelle diverse fasi di crescita o per le condizioni climatiche (nella specie tenacellus e stephanocistis possono risultare più scuri), si presentano anche biancastri, se ritrovati sotto gli aghi delle conifere. L’imenio è formato da fitte lamelle bianche, così come il colore delle spore in massa. Strofinandole, le lamelle emanano un piacevole odore fungino. I gambi, molto simili tra loro, risultano tenaci (tenacellus) e di color fulvo-giallastro, più biancastro in prossimità dei cappelli; difficilmente raggiungono lunghezze superiori ai 5-6 cm. Sovente radicanti, si sviluppano tra gli strobili delle conifere già dall’inverno.
Per poterci gustare una frittata con questi funghetti dovremo, quindi, prestare attenzione all’habitat: abete per l’esculentus, pino per tenacellus e stephanocystis. Per differenziare correttamente queste ultime due specie ci servirà una microscopia, ma ai micofagi questo non interessa.
* Un grazie particolare ad Alessandro Boffelli
Stefano Balestreri
Cita questa pagina:
Balestreri, S. (2012.Marzo).Strobilurus: esculentus, tenacellus e stephanocystis. Estratto da AppuntidiMicologia ©
http://appuntidimicologia.blogspot.com/2012/03/strobilurus.html
Balestreri, S. (2012.Marzo).Strobilurus: esculentus, tenacellus e stephanocystis. Estratto da AppuntidiMicologia ©
http://appuntidimicologia.blogspot.com/2012/03/strobilurus.html
Quante volte, ai primi tepori primaverili, mi son ritrovato a passeggiare nell'abetaia di fianco alla mia casa in montagna.
RispondiEliminaNon li conoscevo quei "microbi" lì in terra che a volte spuntavano dalla neve appena sciolta.
Dopo la loro scoperta, in una ora se ne possono raccogliere anche 500 grammi!
Seccati sopra il calorifero per una lunga conservazione, o usati direttamente, si realizzeranno degli ottimi petti di pollo o coniglio in padella. Questi funghetti, faran leccare i baffi a tutti i maschietti...!
Meditate donne, meditate...!!!
Ciao, Giovanni
Giovanni:
RispondiEliminaPrimizia delle primizie fungine, gli strobilurus aprono la stagione "micolofaga" ;-))).
Ciao e grazie.
stefano
Stefano! Sei andato dal Fotografo?
RispondiEliminaDomani sono a casa in riposo compensativo.
Spero possa essere una giornata fantastica... andrò a cercare Strobilurus esculentus qui in Brianza. Conosco un posticino...
Chi vuole mi segua. Orientarsi con la Stella Cometa.
Ciao e a domani. Partenza dopo la colazione. Dante
Ciao,
RispondiEliminaleggo solo ora...
Mi hanno detto che sto meglio a colori :-)))
Dopo il tuo riposo compensativo e "conteplativo", fai un report della giornata.
Ciao
stefano
che belli!
RispondiEliminapoi lunedì e martedì han messo pioggia qui da noi, aspetto qualche giorno e faccio già un piccolo giro in cerca di Strobilurus e Morchelle!
Speriamo di vedere qualche foto....
EliminaCiao
stefano
Che valore alimentare hanno questi funghetti? Wikipedia inglese li classifica come privi di valore. Vale la pena di raccoglierli?
RispondiEliminaCerto che vale la pena raccoglierli!
EliminaIl loro profumo quasi resinoso, dà un aroma ineguagliabile alle carni.
L'unico inconveniente è che dopo un'ora di raccolta, nel cestino c'è anche il mal di schiena...!
Sono piccoli e delicati, spezzate il gambo con l'unghia e buon divertimento!
Attenzione che siano quelli nati su strobili di abete rosso! Saranno quasi sicuramente S. esculentus.
Ciao, Dante