Una rarità
Boletus gabretae © Daniela Alzani |
Ancora una volta Daniela Alzani, presidente del Gruppo Carpinetum di Mestre qualche mese addietro mi scriveva così:
“Caro
Stefano, come ti avevo promesso un po’ di tempo fa, ti invio le foto e qualche
notizia su un fungo del genere Boletus, rinvenuto nell'estate 2011 a 1700 m. di
altitudine, in boschi di conifera, sopra l'abitato di Moso (Bz), alle pendici
del M.te Elmo, in val Pusteria. Questo Boletus è stato trovato solo quattro
volte: la 1ª nella Selva Boema nel 1967; la 2ª in Finlandia nel 1974; la 3ª a
Roascio (CN) nel 1975; l’ultimo ritrovamento è quello di cui ti sto parlando. I
micologi A. Gennari e G.P. Simonini, esperti di boleti, hanno confermato
trattarsi di Boletus gabretae (Pilat). È un fungo di un bel colore giallo che,
al primo tocco, ha un viraggio impressionante al blu. Si può dire che al solo
guardarlo vira. Non so se è commestibile, ma credo proprio non sia mangiabile
e, se anche lo fosse, per la sua rarità sarebbe bene evitare di metterlo in
pentola. Ritrovamenti di questo calibro non fanno che piacere e ti invogliano,
almeno per come la penso io, a continuare questo tipo di ricerche che, non
nego, a volte possono essere solo questione di fortuna.
Se
avessi bisogno di altre notizie, fammi sapere. Ciao. Daniela”.
Da
questo si deduce che Boletus gabretae
non è stato visto né studiato da molti, tantomeno dal sottoscritto,quindi, per la descrizione, mi limito a riportare quella di Alessio, C.L. 1985. Boletus
Dill. ex L. (sensu lato). – In: Fungi Europaei. Vol. 2. Pp. 1–705. Libreria
editrice Biella Giovanna, Saronno.
Boletus gabretae Pilat
Viraggio al taglio della carne © Daniela Alzani |
Cappello:
largo 6-8 cm; prima tondo poi allargato- convesso, orlo rivolto in basso, in
seguito un po’ rialzato; superficie pubescente ma presto liscia, di colore giallo-primula
o con sfumature brunicce al bordo; al tocco azzurra in modo cospicuo.
Tubuli:
non lunghi, adnati al gambo; prima gialli-verdognoli, viranti al turchino alla
pressione.
Pori:
piccoli, tondi, concolori e con lo stesso viraggio dei tubuli.
Gambo:
6-9 x2,5-2,3 cm; ingrossato nella metà inferiore ma rastremato alla base,
pieno; concolore al cappello o più scuro (ocra-ramato) in basso; ricoperto da
fine reticolo concolore; al tocco passa al bleu-notte.
Carne:
di medio spessore e consistenza, ad odore e sapore deboli; di tinta
giallo-marezzata, virante all’indaco al taglio.
Microscopia:
spore 11-14,5 x 4,5-6 μm ellittiche o fusiformi, ocra-brune in massa; cistidi
fusiformi d’un giallo pallido.
Habitat:
sotto aghifoglie od in boschi misti, specie oltremodo rara.
Commestibilità:
non nota, comunque insignificante data la rarità del fungo.
Boletus gabretae © Daniela Alzani |
Il
nome dato alla specie proprio non mi rappresentava nulla, così sono andato ad
approfondire ed ecco, potenza del web, apparire come d’incanto Gabreta Silva nome celtico dell’attuale Selva Bohemica, luogo dove questo stupendo fungo è stato rinvenuto per la prima volta e descritto da Pilat
Per
completezza qui potrete scaricare la diagnosi latina di Boletus gabrete redatta da Pilat.
Entità
enigmatica, molto vicina a Boletus
luridus nella sua forma primulicolor
(Simonini), Boletus gabretae
ha carpoforo completamente giallo
(cappello, gambo, imenio e carne) e, come detto, rinvenuto ufficialmente solo tre
volte.
Il ritrovamento di Daniela è il quarto, ma per poter approfondire la conoscenza di questo fungo e giungere ad una pubblicazione dedicata saranno necessari ulteriori ricerche e rinvenimenti.
Stefano Balestreri
Cita questa pagina:
Balestreri, S. (2013. Luglio).Boletus gabretae Estratto da AppuntidiMicologia ©
http://www.appuntidimicologia.com/2013/07/boletus-gabretae.html
Dunque boletus gabretae lo si potrebbe inserire nella varieta' dei"luridus"ovvero tutti quei boleti
RispondiEliminache hanno attinenza all'annerimento al taglio o al semplice tocco,anche se non è ancora nota la sua commestibilita'ma questo sarebbe un vero peccato essendo un fungo rarissimo,percio' teniamola segreta.Ciao.
Per completezza, secondo il Pilàt, per via della reazione amiloide della carne, nonostante il colore generale giallo e la presenza di reticolo, lo colloca sistematicamente vicino a B. erythropus.
EliminaPerla commestibilità? Altri sono i funghi da consumare :-)
Ciao e grazie
Stefano
Ciao Stefano,
RispondiEliminaè bellissimo! E, a quel che sento, data la rarità, non ci si dovrebbe nemmeno chiedere se è commestibile o no.
Prendo atto dell'abitat - foresta di abeti - e dell'altitudine alla quale è stato reperito. Sarebbe interessante capire anche la natura del terreno eccetera. Evidentemente ci sono ancora tante cose da capire e tanto lavoro da fare!
D'ora in poi starò più attento anch'io - vado spesso in Austria, in abetaia - per vedere se sarò così fortunato da poter fotografare questo raro boleto.
Cordiali saluti,
Renzo
Con l'augurio di trovarlo e contribuire alla conoscenza, grazie per i tuoi commenti.
EliminaCiao
stefano
Chissà quanti funghi non vengono presi in considerazione perché non appariscenti!
RispondiEliminaQuando si trova un fungo sconosciuto, bello o brutto che sia, andrebbe fotografato, sezionato verticalmente per visualizzarne l'interno, annotarsi i tempi dell'eventuale viraggio di colore della carne, la consistenza della stessa, le caratteristiche organolettiche (odore e sapore), se è omogeneo o eterogeneo e per ultimo l'habitat.
Portato a casa, verificare il colore della sporata in massa e per chi ha la possibilità, fare la microscopia almeno delle spore.
Per eventuali approfondimenti futuri, tenersi l'exsiccata.
A questo punto, se non è saltato fuori "Genere e specie" bisogna brindare ad una nuova rarità....!!!
BUON LAVORO
ciao, Dante
In poche parole Curiosita' e sete di Conoscenza, e tu di questo ne sei l'esempio vivente.
EliminaL'augurio di buon lavoro in questo periodo mi suona ....male :-(
Ciao a presto ;-)
stefano
Entrando casualmente nel Vs. sito, mi compare questo strano boleto che a prima vista ho battezzato "Boletus regius".
RispondiEliminaDi quel bel B. regius da me trovato in Valsassina, è rimasto il ricordo di 4 anni fa.
In verità il cappello aveva tonalità "giallo brunastre" ed era anche un po' screpolato .... ho pensato ai cambiamenti legati all'età del fungo. Ma non è così.
Le caratteristiche esaminate da voi esperti ci indicano questa bella RARITA' !!!
Complimenti.
Roger
Grazie per il commento.
EliminaCiao
stefano