Casi
di avvelenamento falloideo in Calabria.
Ho chiesto all'amico
Ernesto Marra di informarmi sui gravi casi di avvelenamento avvenuti in questi
giorni in Calabria, consapevole comunque che si tratta di una goccia nel mare
di intossicazione da funghi che si registrano in tutta Italia.
Siamo sicuri? |
Quasi negli stessi giorni, tre persone
di un nucleo familiare in provincia di Reggio Calabria e quattro di un nucleo
familiare della provincia di Cosenza si sono trovati ad affrontare le
devastanti conseguenze della sindrome falloidea da avvelenamento.
Nel caso di Reggio la confusione è
avvenuta tra funghi che normalmente venivano consumati, Macrolepiota procera, e funghi che erano, a detta del raccoglitore,
delle “mazze di tamburo però molto più
piccole”. Questo particolare riferito da uno dei pazienti è stato il solo
elemento che ha fatto vagamente ipotizzare, “a posteriori...”, il consumo di
Lepiote mortali. I tre hanno sfiorato il trapianto d’organo, fino a quando il
protocollo terapeutico per avvelenamento falloideo fornito dal CAV, ancora una
volta, ha dato i suoi frutti.
Analogo, ma più angosciante copione,
si è ripetuto nella provincia di Cosenza, dove la raccolta riguardava, a detta
dello sfortunato raccoglitore, solo dei presunti prataioli che avevano però “lamelle bianche” (inizialmente rosate e poi color cioccolato nel Prataiolo Agaricus
campestris).
Anche in questo caso l’ipotesi sul
fungo incriminato si è potuta concretizzare “a posteriori..”, e ancora più tristemente, dopo il decesso di
uno dei familiari ed il trapianto
d’organo ad una giovane donna che aveva partecipato al pasto. Funghi raccolti
nello stesso luogo e mostrati finalmente
al Micologo si sono rivelati essere
Lepiote, in corso di identificazione di specie.
Le notizie divulgate, nel frattempo,
riportavano due decessi e non uno e, con molta creatività, veniva tirata in
ballo, dai mezzi di informazione, una improbabile “Amanita verna” come specie responsabile.
Utilizzo questo spazio per rimarcare quello
che dovrebbe essere ormai un concetto assodato: sia l’intossicazione da funghi
che il più grave avvelenamento falloideo non sono eventi ineludibili il cui
esito è da considerare fatalmente scontato. Sono ben tre le figure
professionali che il Servizio sanitario pone a proprio carico: il Medico, il Micologo ed il Tossicologo.
Con il loro operato congiunto, contestuale e sinergico, ciascuno per le proprie specifiche competenze, possono contrastare con successo tali eventi.
Con il loro operato congiunto, contestuale e sinergico, ciascuno per le proprie specifiche competenze, possono contrastare con successo tali eventi.
Rivolgiamoci al Medico ai primi sintomi che dovessero insorgere dopo il consumo di funghi, rivolgiamoci al Micologo in modo preventivo per il controllo di ciò che intendiamo mettere nel piatto e chiediamo il suo intervento, unitamente a quello del Tossicologo, all’arrivo del paziente al Pronto Soccorso, tenendo sempre presente che di avvelenamento falloideo … nei casi più fortunati si può anche NON morire.
Ma dobbiamo evitare l’intossicazione, blanda o feroce che
sia!
La prevenzione, cioè il controllo dei funghi da parte di esperti prima del consumo, è la regola che ogni cercatore deve assolutamente rispettare!
Ernesto Marra
Cita questa pagina:
Marra E..(2014. Ottobre).Ancora
avvelenamenti. Estratto da AppuntidiMicologia ©
http://www.appuntidimicologia.com/2014/10/ancora-avvelenamenti.html
Sono stato domenica 19 ottobre nei boschi di Corigliano Calabro,ho constatato che vi erano molte specie di funghi velenosi:dalla amanite alle piccole lepiote,dai prataioli xantodherma ai vari cortinari e con tanta abbondanza si va spesso in confusione mettendo nel cesto carpofori velenosi scambiandoli per buoni per una somiglianza di caratteristiche come anello,cappello colore delle lamelle e cosi' via,purtroppo il raccoglitore cerca sempre di portare a casa il cesto pieno regalando i funghi a destra e a manca rischiando cosi' di finire in ospedale oltre che lui anche altre persone che hanno condiviso il pasto o il raccolto.Speriamo che la cronaca degli ultimi giorni in fatto di avvelenamenti da funghi metta allarmismo e piu' attenzione per la raccolta.Ciao alla prossima.
RispondiEliminaCome si dice da queste parti...Speremm....
RispondiEliminaCiao
stefano
Nel cesto della foto in basso a sinistra c'è un B. satanas?
RispondiEliminaNo, è un Boletus calopus : http://www.appuntidimicologia.com/2014/09/boletus-calopus.html
RispondiEliminaBuona lettura ;-)
Grazie
stefano
Grazie a te, non si finisce mai di imparare :-)
RispondiEliminaIlaria