Sarcodon Imbricatus © D. Dal Fante |
Ancora un basidiomicete
dotato di denti, non per difendersi ma, come tutte le idnacee, per riprodursi.
Il cappello di questo fungo
è caratteristicamente decorato da squame o, meglio, da tegole di color
brunastro.
Imbricatus, infatti, rimanda
agli embrici, tipi di tegole in laterizio, quindi… ricoperto da tegole.
Essendo un’idnacea l’imenio
è formato da idni inizialmente grigiastri, poi bruni. Indicativo il significato del nome derivante dal greco “sarx,
sarkós” carne e da “odón” dente: con
gli aculei carnosi.
Idni © D. Dal Fante |
Il gambo è corto in
proporzione al cappello, la carne alla sezione è biancastra.
Cresce in boschi
di abete rosso in estate e in autunno.
Commestibile, aromatico, ma da
utilizzare esclusivamente essiccato e ridotto in polvere, come aromatizzante
per condire sughi, minestre o risotti.
Proprio per questa sua caratteristica e
perché il suo odore richiama quello del dado per brodo, viene chiamato anche
‘fungo dado’.
Decorazione a embrici © S. Balestreri |
Anche se scadente da fresco,
è preferibile utilizzarlo quando è giovane, mentre è vivamente sconsigliato il
consumo degli esemplari vecchi.
Se impiegato nel misto, usatene poco: questo fungo si farà sentire, affossando tutti
gli altri aromi.
Stefano Balestreri
Cita
questa pagina:
Balestreri,
S. (2015. Settembre).Sarcodon imbricatus. Estratto da AppuntidiMicologia ©
http://www.appuntidimicologia.com/2015/09/sarcodon-imbricatus.html
.... che sia il fungo che ha ispirato i costruttori edili sin dall'antichità per la realizzazione di coperture dei tetti con lastre di pietra disposte come tegole, dette anche piode o embrici ?
RispondiElimina(da cui imbricatus come embrici).
Matteo